Ieri, durante una consulenza di orientamento professionale, ho avuto l’opportunità di assistere una persona di 55 anni desideroso di reinserirsi nel mondo del lavoro.
Ad un certo punto mi guarda e dice: “Stefania, ma quante persone hai seguito della mia età? Credi ci siano possibilità per noi 55enni?”
Lo rispondo parlando della mia esperienza, ma quello che caratterizza le mie consulenze è la dimostrazione dei dati:
- Lo informo della legge n. 92/12, all’art. 4, commi da 8 a 11, prevede che in caso di assunzione di lavoratori di
età superiore a 50 anni, disoccupati da almeno 12 mesi, il datore di lavoro ha diritto ad una riduzione dell’aliquota contributiva a suo carico nella misura del 50%, per un periodo variabile a seconda del tipo di contratto stipulato e precisamente, per
– 12 mesi, in caso di assunzione con contratto a tempo determinato;
– 18 mesi, in caso di assunzione con contratto a tempo indeterminato;
– 18 mesi complessivi, in caso di assunzione con contratto a tempo determinato trasformato in contratto a tempo indeterminato. Gli mostro inoltre i dati delle attivazioni contrattuali del 2023 in Italia, facendogli notare che la fascia d’età compresa tra i 55 anni ha registrato un incoraggiante % di assunzioni. Questa percentuale, sebbene possa sembrare modesta a prima vista, rivela un dato significativo quando messo in relazione alla domanda di lavoro nella stessa fascia d’età.
A mio avviso uno dei principali ostacoli al reinserimento lavorativo a 55 anni può essere:
- la mancanza di una seniority consolidata in un settore specifico;
- la resistenza al cambiamento e la mancanza di adattamento alle nuove modalità di ricerca lavoro e agli strumenti moderni che possono rappresentare ulteriori sfide.
Il sorriso del mio utente durante la presentazione di questi dati sottolinea l’importanza di comprendere che l’opportunità esiste, e la motivazione può essere il primo passo verso il successo.
Tuttavia, la chiave del successo risiede nell’approcciare il reinserimento con apertura mentale.
Aggiornarsi costantemente, investire nella formazione e adattarsi alle nuove modalità di ricerca lavoro sono passi fondamentali.
La flessibilità e la volontà di imparare aprono nuove porte anche a chi, come nel caso del mio utente, desidera un nuovo inizio a 55 anni.
In conclusione, l’esperienza di oggi ha dimostrato che il reinserimento lavorativo a 55 anni è possibile, e l’apertura mentale alle opportunità è la chiave per affrontare le sfide con successo.
Stefania Scamardella
Career Coach
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