Il mondo sta cambiando! E le nuove tecnologie usate su larga scala ne sono un esempio lampante.
Basti pensare al solo fatto che i nonni, nel corso della fase 1 della pandemia, hanno dovuto usare i principali social network per comunicare con i propri nipotini.
Ma non solo. Dopo una sfiducia iniziale, la maggior parte delle principali aziende si è attivata per superare la cosiddetta resilienza. Termine, quest’ultimo, che si sente spesso ultimamente e che affonda le sue radici nella mitologia, dove è rappresentato dalla Fenice, un uccello che ha la singolare capacità di rinascere dalle proprie ceneri. Il covid 19 ha spinto, infatti, gli imprenditori a fare di più attivando l’antifragilità, rappresentata da un’altra figura mitologica: l’idra di Lerna, creatura mostruosa a più teste, alla quale ogni volta che le veniva tagliata una testa, gliene ricrescevano 2.
Gli imprenditori italiani e mondiali hanno dovuto affrontare una situazione analoga, trovandosi a dover rafforzare l’antifragilità derivata dalla crisi per uscirne doppiamente rafforzati.
Le aziende italiane e mondiali si sono dovute ripensare, riorganizzandosi e modificando schemi, modalità di azione e persino obiettivi.
Oggi è cambiato persino il ruolo del leader: egli si trova nella condizione di dover gestire un team che lavora in prospettiva orizzontale e non verticale come accadeva fino a qualche mese fa. Il lavoro non è più gestito secondo gerarchie precise e compiti assegnati; si favorisce lo smart working, l’impegno su più progetti sfruttando le proprie abilità e la propria autonomia per raggiungere gli obiettivi prefissati.
In questo scenario mutato, la scelta del proprio team deve essere fondata su caratteristiche ben diverse dai criteri di selezione adottati fino a poco tempo fa. Oggi più che mai contano le soft skills ancor più che le hard skills.
Mostrarsi collaboratori motivati, che sanno gestire bene il proprio tempo, che hanno abilità di problem solving, che sanno lavorare in autonomia e che sono pronti a reagire ai vari input, è indispensabile per il buon esito della selezione.
“L’attuale pandemia globale sta ponendo nuove sfide anche per quanto riguarda i processi di assunzione”, ammette Marcello Albergoni, Head of Italy di LinkedIn. “La nuova funzionalità di candidatura offre ai recruiter la possibilità di avere una visione più completa dei candidati, delle loro motivazioni e degli stili di comunicazione, difficile da ottenere con una sola domanda.
Invitando i candidati a registrare un breve video o rispondere a domande scritte, i recruiter possono ottenere un maggiore senso delle competenze trasversali dei candidati”.
E dunque Linkedin, il più grande social network dedicato ai professionisti e molto usato anche per la ricerca di lavoro, si è adattato alle nuove esigenze di pratiche di assunzione online e ha attivato una nuova funzione per agevolare il reclutamento da parte di HR Manager, Imprenditori, Head Hunter: la video presentazione. La nuova funzionalità dovrebbe infatti consentire ai recruiter di valutare le doti comunicative e le competenze trasversali di un candidato prima ancora di un incontro vis-à-vis.
Il lockdown, infatti, ha reso la modalità di selezione online uno strumento indispensabile per ottimizzare il processo di reclutamento di nuove risorse. Grazie alla funzione introdotta da Linkedin, i reclutatori possono saggiare le capacità di comunicazione e le competenze trasversali (le soft skill) di un candidato prima del vero e proprio colloquio. L’azienda dopo aver selezionato dal curriculum vitae i candidati più qualificati, manderà alcune domande a cui si potrà rispondere per iscritto o con una video presentazione.
La risposta a queste domande diventa dunque fondamentale per accedere allo step successivo: il colloquio in azienda!
E quindi appare inevitabile una preparazione di base che consenta di affrontare al meglio la preselezione online.
Come prepararsi ad affrontare i video di presentazione?
Quali sono le domande a cui bisognerà rispondere?
E se rispondessi per iscritto?
Certo, si può scegliere la forma scritta, ma si rischierebbe di essere penalizzati e di non competere ad armi pari con chi invece userà la video presentazione, facendo emergere le caratteristiche che contraddistinguono la persona e avendo l’opportunità di essere visti.
La video presentazione offre ai recruiter l’opportunità di dedicare un tempo maggiore ai candidati più qualificati e ottenere una visione più completa delle competenze trasversali che essi possiedono.
Le domande formulate dal recruiter saranno del tipo: “Mi parli di lei”, “Perché dovremmo assumere lei?” “Qual è il valore più importante che la guida nelle scelte della sua vita?” “Perché vuole lavorare qui?”
Per rispondere a queste domande bisogna innanzitutto conoscere se stessi, saper raccontare con consapevolezza quali sono le proprie soft skills e quali sono i propri valori, che dovrebbero coincidere con quelli dell’azienda selezionatrice. E tutto questo in meno di 3 minuti!
E allora cosa aspetti?
Non perdere la tua grande occasione!
Preparati al meglio a sostenere una video presentazione e ottieni il lavoro che hai sempre desiderato!
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Stefania Scamardella
Career Coach, Orientatore e Formatore aziendale
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